Pavimenti alimentari e la normativa Haccp
HACCP (acronimo dall’inglese Hazard Analysis and Critical Control Points, traducibile in analisi dei pericoli e punti di controllo critici) è un insieme di procedure, dedicate a prevenire le possibili contaminazioni degli alimenti.
Tutte le aziende agroalimentari che si occupano della trasformazione degli alimenti, dalla lavorazione della materia prima al confezionamento e stoccaggio dei prodotti, si devono attenere a queste severe disposizioni.
Ogni azienda ha caratteristiche strutturali e produttive differenti, pertanto il rispetto delle regole HACCP deve risultare in linea con la tipologia di attività che svolge. Non può quindi essere un’applicazione standard ma deve essere ragionata e sviluppata in funzione di ogni realtà e contesto.
L’obbiettivo è sostanzialmente quello di eliminare i rischi potenziali e sviluppare sistemi di controllo per l’ambiente in cui i cibi vengono maneggiati. Il controllo dei rischi serve in caduta per garantire la sicurezza dei consumatori in tutte le fasi della produzione ed evitare la contaminazione degli alimenti.
Nell’ottica di controllo dei rischi rientrano i rivestimenti ed i pavimenti del variegato settore alimentare, i quali devono essere pertanto realizzati solo su misura.
All’interno di questa normativa viene inoltre specificato che:
i pavimenti devono essere mantenuti in buone condizioni, essere facili da pulire e, se necessario, da disinfettare. Ciò richiede l’impiego di materiale resistente, non assorbente, lavabile e non tossico, a meno che gli operatori alimentari non dimostrino all’autorità competente che altri tipi di materiali possono essere impiegati in maniera appropriata. Ove opportuno, la superficie dei pavimenti deve anche assicurare un sufficiente drenaggio.
Soluzioni per essere in linea con la normativa
Come precisato, le realtà del settore alimentare hanno l’obbligo di identificare nel proprio processo produttivo le fasi critiche per la sicurezza igienico-sanitaria del prodotto lavorato, nonché i rischi legati all’attività stessa.
Devono quindi adottare le migliori procedure per garantire la sicurezza e la salvaguardia degli alimenti ma anche la sicurezza dei lavoratori. Quindi il rispetto delle norme HACCP.
Questi i motivi che ci hanno spinto a studiare e realizzare soluzioni per il settore alimentare. Realizzate ovviamente con una resina di nostra produzione e idonee a garantire i requisiti richiesti dal vastissimo mondo alimentare.
Partendo da quello della trasformazione dei prodotti animali o vegetali, fino a quello legato alla trasformazione e somministrazione degli alimenti.
I pavimenti alimentari su misura di nostra produzione sono senza giunti, impermeabili a grasso, olio e all’acqua. Spiccano inoltre per la loro particolare resistenza agli urti e all’abrasione di carrelli e muletti, oltre che per la loro riconosciuta facilità di pulizia e decontaminazione.
Molte case-history confermano il valore dei nostri rivestimenti
I rivestimenti ed i pavimenti alimentari di Permac Resine si adattano perfettamente alle necessità di centinaia di aziende. Non solo per la perfetta rispondenza alle normative in materia di sicurezza e igiene HACCP, come fin qui discusso. Sono ideali anche per la loro estrema versatilità e capacità di rispondere ad ogni specifica esigenza, con la quale ogni realtà si caratterizza. Da quelle tecniche fino a quelle estetiche, per la felicità di architetti e designers.
Le nostre soluzioni sono ad esempio utilizzate da grandi e piccole aziende del settore vitivinicole, come ad esempio il Consorzio Val d’oca e Serena wines e da tutte le altre realtà che per brevità non citiamo, disponibili però nella nostra ricca area informativa.
Oppure da noti salumifici, piuttosto che da pastifici, aziende che producono panificati da forno, dalle cucine industriali e dall’enorme settore di chi tratta e distribuisce frutta. Pensiamo ai grandi consorzi italiani delle mele, quelli degli agrumi e in generale a chi tratta frutta di stagione o le buonissime verdure italiane.
Ovviamente senza escludere chi tratta e trasforma il prodotto caseario, chi tratta e conserva il prodotto ittico, fino a giungere al supermercato o alla piccola pescheria.
Per quanto ci riguarda, nessuno escluso!
Ebbene, tutte queste realtà anche se apparentemente simili, sono invece uniche. Con un’esperienza di oltre 40 anni di interventi di recupero, possiamo infatti confermare che un’infinità di “piccole specifiche necessità” rendono speciale ogni nostro intervento.
Soprattutto a distanza di anni.
L’ESEMPIO DEI Pavimenti per i self-service
Per capire la vastità di impiego e versatilità delle nostre soluzioni, portiamo come esempio le soluzioni per le cucine industriali ed i self- services.
In linea generale i pavimenti dei self-services, hanno bisogno di essere resistenti, pratici ed economici in termini di pulizia e decontaminazione, oltre essere ovviamente conformi all’Haccp.
Quindi sempre in regola con le stringenti norme sanitarie.
Ciò che invece generalmente non succede quando sono stati scelti materiali come piastrelle e calcestruzzo, che nel tempo si fessurano o si bucano facilmente.
La continua usura per il passaggio delle persone, la perdita di prodotti alimentari acidi, l’uso di prodotti per la pulizia aggressivi, gli urti violenti o il quotidiano trascinamento di carrelli e tavoli, è infatti fatale per la loro durata.
Iniziano dopo poco tempo a sfaldarsi, a produrre polvere in eccesso e a rendere difficile l’attività.
Esattamente come successo ad una importante realtà italiana, trovatasi nella necessità di riqualificare un pavimento realizzato con materiali non all’altezza dell’attività.
Il vecchio pavimento era stato infatti realizzato con le classiche piastrelle e con il tempo si erano create crepe e buchi poco sicuri per chi lo calpestava. Oltre le classiche problematiche connesse alle disposizioni igenico-sanitarie in discussione.
Pavimenti per cucine industriali
Un altro importante esempio in merito la facilità di applicazione dei nostri pavimenti e del rispetto dell’Haccp arriva dalle cucine industriali delle aziende, da quelle degli hotel di lusso o dei “comuni” alberghi turistici.
La cucina industriale, come gran parte delle strutture realizzate in cemento o piastrelle, subisce facilmente gli effetti del tempo e dell’attività, se non realizzata con materiali adatti.
…e anche in questo ambito, le case-history di successo non mancano affatto.
Le foto ad esempio della cucina industriale qui sotto pubblicate, confermano il limite di alcuni materiali ed il nostro conseguente intervento di recupero.
Il pavimento iniziale, creato con piastrelle klinker, si presentava infatti pesantemente danneggiato per la classica infiltrazione di acqua nelle fughe delle piastrelle, molte fessure e sfaldamenti della superficie.
Infiltrazioni che, oltre a procurare danni alla superficie non permettevano alla cucina di rispondere ai vincoli igienico-sanitari imposti dalla legge e dall’Haccp.
Bonificate quindi le zone distrutte dall’acqua, rasata completamente tutta la superficie e trattata con soluzioni refrattarie all’umido (Perma Primer antiumido e Perma Beton Rasante) il pavimento finale è stato infine ricoperto con il nostro famoso ed innovativo rivestimento in resina epossidica, Syntocret Floor Beverfood MSC ai quarzi ceramizzati.
Un rivestimento al quarzo sferoidale tedesco e resina epossidica a due componenti, cui si aggiungono agenti antimicrobici per inibire la formazione di batteri. Il risultato è un pavimento o un rivestimento verticale, resistente ad ogni sollecitazione esterna, con una superficie impermeabile, antipolvere, antiolio ed antiscivolo.
Per ulteriori approfondimenti invitiamo a leggere l’articolo pavimenti in resina pro e contro.
